Poiché, come già ribadito, non si è in possesso dei dati (fatta eccezione per la Finlandia) in merito al valore complessivo delle risorse impiegate da ciascuno Stato per il finanziamento della riduzione dell’aliquota IVA per il settore editoriale, si è proceduto, di conseguenza, a un genere di comparazione differente.
Relativamente a ciascuno Stato esaminato, sono stati raccolti[1], in primo luogo, i dati concernenti il gettito complessivo (non riguardante, dunque, esclusivamente il settore editoriale) derivante dall’imposizione dell’aliquota IVA. In secondo luogo, è stata studiata una comparazione basata sul divario esistente fra ciascun tasso di aliquota IVA ordinaria e il relativo tasso agevolato riservato al settore editoriale[2]. Lo scarto ottenuto è stato riportato nella colonna “Spread”.
Sono presenti, questa volta, ai fini della comparazione, anche la Germania e il Regno Unito, per i quali tali dati sono disponibili. I dati in merito al gettito IVA sono espressi in milioni di euro.
Paesi | Gettito IVA (M€) | Aliquota IVA ordinaria | Aliquota IVA agevolata | Spread |
---|---|---|---|---|
Austria | 28.383,97 | 20% | 10% | 10% |
Danimarca | 30.917,74 | 25% | 0% | 25% |
Finlandia | 22.013,00 | 24% | 10% | 14% |
Francia | 161.122,00 | 20% | 2% | 18% |
Germania | 30.917,74 | 19% | 7% | 12% |
Italia | 99.808,00 | 22% | 4% | 18% |
Norvegia | 29.059,67 | 25% | 0% | 25% |
Regno Unito | 34.379,02 | 20% | 0% | 20% |
Svezia | 43.938,27 | 25% | 6% | 19% |
Si precisa che, laddove è riportato un tasso pari allo “0%” nella colonna dell’“Aliquota IVA agevolata”, s’intende un’esenzione totale dal versamento dell’aliquota stessa.
Si procede, come di consueto, al riordinamento in ordine decrescente dei risultati acquisiti, a partire dal paese che presenta il più alto divario fra i valori dei due tassi, proseguendo fino al paese che presenta il divario più basso. Più lo scarto è elevato, maggiore sarà l’entità dell’agevolazione in vigore in quel dato paese.
Paesi | Gettito IVA (M€) | Aliquota IVA ordinaria | Aliquota IVA agevolata | Spread |
---|---|---|---|---|
Danimarca | 30.917,74 | 25% | 0% | 25% |
Norvegia | 29.059,67 | 25% | 0% | 25% |
Regno Unito | 34.379,02 | 20% | 0% | 20% |
Svezia | 43.938,27 | 25% | 6% | 19% |
Italia | 99.808,00 | 22% | 4% | 18% |
Francia | 161.122,00 | 20% | 2% | 18% |
Finlandia | 22.013,00 | 24% | 10% | 14% |
Germania | 30.917,74 | 19% | 7% | 12% |
Austria | 28.383,97 | 20% | 10% | 10% |
Si nota come Danimarca e Norvegia si trovino al primo posto, con uno spread registrato del 25%, giacché l’agevolazione presente in questi paesi consiste in una vera e propria esenzione dal versamento dell’aliquota IVA sui giornali. Il terzo posto assegnato al Regno Unito (anch’esso, così come Danimarca e Norvegia, predispone un’esenzione totale) è da imputare esclusivamente alla minore entità dell’aliquota IVA ordinaria, che, di conseguenza, fa registrare uno scarto minore fra i due tassi.
L’Italia si colloca in una fascia media assieme alla Francia. Italia e Francia, in verità, presentano aliquote IVA ordinarie e agevolate differenti. Tuttavia, il divario fra i due tassi fa registrare loro un medesimo valore di spread, pari, come riportato in tabella, al 18%.
Dall’analisi si evince come, almeno in molti dei paesi esaminati, i prodotti editoriali siano considerati, in virtù della loro soggezione a un regime di aliquote agevolate, alla stregua di prodotti essenziali. Si pensi, ad esempio, agli alimenti e, in particolar modo, a un bene essenziale come il pane. Nel Regno Unito, il pane gode di un’esenzione totale dall’aliquota IVA non diversamente dai prodotti editoriali[3]. Della medesima aliquota agevolata che vige per i prodotti editoriali godono anche alcuni prodotti alimentari essenziali in Germania (7%), in Italia (4%[4]) o, ad esempio, in Austria (10%). In Svezia, l’aliquota agevolata riservata ad alcuni prodotti alimentari essenziali è persino superiore (12%) a quella dedicata ai prodotti editoriali 6%)[5]. È evidente, pertanto, come i giornali siano reputati al pari di prodotti primari e necessari come, fra tutti, quelli di genere alimentare.
[1] I dati sono stati reperiti sui seguenti portali della Commissione Europea: https://europa.eu/youreurope/business/taxation/vat/vat-rules-rates/index_it.htm e https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php?title=Tax_revenue_statistics#Taxes_and_social_contributions_by_subsector.
[2] Per i dettagli sulle singole agevolazioni, si rimanda ai relativi paragrafi dedicati di ciascuno Stato.
[3] Ulteriori informazioni sono reperibili al link: https://www.gov.uk/guidance/food-products-and-vat-notice-70114#:~:text=Although%20most%20traditional%20bakery%20products,similar%20in%20taste%20and%20appearance.
[4] I dati sono reperibili all’interno della risposta dell’Agenzia delle Entrate all’interpello numero 546 del 16 agosto 2021, rinvenibile al seguente link: https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/documents/20143/0/Risposta_546_16.08.2021.pdf/722b3fe9-5eea-93c3-a46e-8dee11bd1a87.
[5] I tassi IVA agevolati aggiornati al 01/01/2021 per i paesi membri dell’Unione Europea sono rinvenibili al seguente link: https://ec.europa.eu/taxation_customs/system/files/2021-06/vat_rates_en.pdf.